#28: RIASSUMENDO LA COSA

Anatomia di un analizzatore di antenna

C'ERA UNA VOLTA...

L'ANALIZZATORE DI ANTENNA

La prima cosa che si chiede ad una persona che si incontra per la prima volta è ''come ti chiami?'', e dato che ho iniziato a scrivere questo blog con lo scopo di contestualizzare l'analizzatore di antenna negli ambiti più svariati del sapere, non c'era punto di partenza migliore del nome.
Facendo delle ricerche mi sono imbattuta nell'etimologia della parola ''antenna'', scoprendo che esso deriva dal nome di una città dei Sabini che sorgeva accanto a un fiume e che pertanto veniva chiamata Antemna, cioè 'ante amnem' (davanti al fiume). Da questa zona infatti venivano prelevati gli alberi il cui legno serviva per costruire le antenne, appunto, delle navi latine. 
Oggigiorno, l'analizzatore di antenna viene utilizzato al fine di misurare l'impedenza caratteristica di un'antenna, di cui ho anche riportato la formula e descritto come poterne acclarare il valore ricorrendo a un breve manuale d'uso. Il suo antenato, l'accordatore di antenna, serviva, per l'appunto, ad accordare le antenne, soprattutto in tempo di guerra. Osservando l'immagine di un vecchio accordatore di antenna e confrontandola con un analizzatore moderno, possiamo valutare l'evoluzione dell'estetica e della praticità dello strumento. 
Ho cercato poi di ripercorrere l'evoluzione di quest'ultimo anche da un punto di vista tecnologico -attraverso la ricerca dei brevetti che ne descrivono i progressi e le innovazioni-, e dal punto di vista del linguaggio, andando a vedere come il perfezionamento dello strumento sia stato accompagnato da un mutamento del suo nome.
L'analizzatore di antenna come lo conosciamo noi, e quindi nelle sue versioni più moderne, è frutto dell'elettronica, la cui storia è stata ripercorsa attraverso alcuni dei suoi momenti più importanti. Rimanendo in questo ambito, i primi passi per arrivare a costruire il tipo di circuito alla base dell'analizzatore di antenna, sono stati fatti da Ohm: è grazie a lui se si è arrivati , successivamente, all'invenzione del nostro strumento.
Volendo poi dissezionare per bene l'analizzatore, ho dapprima elencato in un glossario tutti gli elementi elettronici di cui è costituito, per poi renderli visibili inserendo l'immagine di un esploso. Ho approfondito, infine, il funzionamento di alcuni di essi descrivendo i processi chimici che avvengono al loro interno e le proprietà dei materiali di cui sono fatti. 
Per concludere la trattazione degli aspetti ''tecnici'' dell'analizzatore di antenna è bene citare anche la ricerca che ho svolto sulle case costruttrici, sulle normative che sono tenute a rispettare per poter produrre tale strumenti e sulla pubblicità che esse usano per venderli. Infine, ho elencato una serie di riferimenti bibliografici grazie ai quali poter approfondire la conoscenza pratica e teorica dello strumento.
Prima di introdurre la parte più creativa del blog, ci tengo a citare le due mappe che ho realizzato e che rendono più dinamica la trattazione: una è una tassonomia, che colloca l'analizzatore di antenna a valle di una più ampia classe di strumenti scientifici, e l'altra è una mappa concettuale nella quale ho collegato i concetti ricorrenti all'interno del blog, come l'analisi delle frequenze e la misura delle impedenze.
Appartengono a uno stile meno discorsivo e monotono anche un abbecedario in cui sono elencate, per ogni lettera, tutte le parole riconducibili all'analizzatore di antenna e un post sui numeri, che formano i suoi parametri di funzionamento.
Il lato più creativo del blog è sicuramente quello che più mi ha obbligato a lavorare di fantasia e che, a mio parere, rende tutta la trattazione più interessante.
Innanzitutto ho creato un simbolo che potesse ricordare una delle funzioni più importanti dell'analizzatore di antenna, cioè generare in output l'immagine dell'andamento del ROS in funzione della frequenza del segnale. 
L'analizzatore di antenna, permette, come abbiamo visto, di rilevare i problemi che un'antenna può avere. Riflettendo sul ruolo dell'antenna nella vita delle persone, cioè la capacità di facilitare la comunicazione tra di esse, ho deciso di approfondire, attraverso il mito di Cassandra, proprio l'aspetto della comunicazione. 
Sono storie che parlano di comunicazione anche quelle raccontate dai due film che ho scelto (Good Morning, Vietnam! e I love Radio Rock) e quella del fumetto Antenna!, in cui viene descritto un mondo dominato da un mostro informe che ha la capacità di esaudire ogni desiderio, a patto che venga formulato correttamente. Ecco allora che i bambini vengono formati sin da piccoli alla corretta comunicazione.
Introducendo poi la figura del radioamatore, ho potuto dare un marchio all'analizzatore di antenna e ricercare alcuni francobolli, chiudendo così anche la parte creativa di questo blog.











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